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Shahrzad Houshmand Zadeh, teologa musulmana e docente presso la Pontificia Università Gregoriana, ha presentato alcuni passi significativi nel percorso di dialogo tra la Chiesa e l’Islam, dal Concilio Vaticano II al pontificato di Papa Francesco. Il punto di partenza è stata una rilettura del documento “Nostra Aetate”, in cui la Chiesa esalta ciò che accomuna le esperienze religiose e in cui, a proposito dell’Islam (paragrafo 3), si dice:
Carissime/i colleghe/i vogliamo farvi partecipi di una bellissima esperienza formativa, fatta a Roma all’inizio di marzo, presso la Pontificia Università Salesiana. Roma è una città sempre affascinante, il tema era allettante e memori di una feconda precedente esperienza, abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio. Da alcuni anni i Salesiani propongono degli aggiornamenti agli/alle Idr, costruiti come percorsi triennali di approfondimento di alcune tematiche legate ai giovani.
Dato che nessun insegnante, ad eccezione di noi IdR, ha diciotto classi, nessuno come noi può ragionare sul modo in cui vengono gestiti i Consigli di classe ed eventualmente avanzare alcune proposte perché vengano gestiti meglio. In base alla mia esperienza propongo alcune osservazioni e alcune riflessioni. Il dato che trovo più eclatante è la diversità di trattamento che rischiano studentesse e studenti in base al gruppo di insegnanti che si ritrovano.
Letizia Tomassone, pastora valdese di Firenze, coordinatrice dei corsi di studi femministi e di genere presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma e membro attivo del dialogo interreligioso in Italia, ha tenuto alla Fondazione San Carlo di Modena una conferenza sul ruolo della donna nelle tradizioni riformate. La tesi di fondo è che la donna sia stata valorizzata dalla Riforma protestante dall’affermazione teologica del sacerdozio universale.Tale tesi aprì uno spiraglio nel quale le donne si inserirono attivamente, pur non riuscendo ad accedere alla predicazione ed alla guida delle comunità, ma percorrendo sentieri tortuosi per emergere in una Chiesa che continuava a tenerle “sulla soglia”.
Un gruppo di studenti, qualche insegnante, un genitore; questi gli attori-protagonisti della scuola, invitati a riflettere e confrontarsi su temi importanti come la partecipazione, l’alternanza scuola lavoro, le relazioni all’interno della scuola stessa. Il gruppo Msac di Parma ha organizzato nel pomeriggio di sabato 27 febbraio l’incontro “C’è bisogno di scuola”: lo stimolo è venuto principalmente dagli imminenti CIPS (Campi Interregionali Per Studenti), che si svolgeranno nella prima metà di marzo in tutta Italia. Ogni gruppo territoriale è chiamato a portare un contributo di idee, pensieri e percorsi sulla scuola com’è e soprattutto sulla scuola che vorremmo. A Parma ci siamo subito chiesti a chi rivolgere la domanda: ‘Tu che scuola vorresti?’
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