Un gruppo di studenti, qualche insegnante, un genitore; questi gli attori-protagonisti della scuola, invitati a riflettere e confrontarsi su temi importanti come la partecipazione, l’alternanza scuola lavoro, le relazioni all’interno della scuola stessa. Il gruppo Msac di Parma ha organizzato nel pomeriggio di sabato 27 febbraio l’incontro “C’è bisogno di scuola”: lo stimolo è venuto principalmente dagli imminenti CIPS (Campi Interregionali Per Studenti), che si svolgeranno nella prima metà di marzo in tutta Italia. Ogni gruppo territoriale è chiamato a portare un contributo di idee, pensieri e percorsi sulla scuola com’è e soprattutto sulla scuola che vorremmo. A Parma ci siamo subito chiesti a chi rivolgere la domanda: ‘Tu che scuola vorresti?’
e la prima riflessione è stata sull’importanza decisiva della condivisione: non solo e non da soli gli studenti! E’ emersa la necessità di coinvolgere anche i docenti e i genitori. I ragazzi hanno così pensato ad un pomeriggio, in cui presentare diverse aree di approfondimento e nel quale dare voce alle varie componenti del mondo scuola.La prof. sa Giuffredi ha aperto i lavori, approcciando il tema dell’alternanza dal punto di vista docente; ha parlato di didattica per competenze, di progettualità, del valore della cultura e della rilevante questione della valutazione di questi percorsi. In dialogo con l’esperienza di due studenti, sono emersi punti di forza e criticità. Il confronto si è poi spostato sulla partecipazione studentesca, da sempre cavallo di battaglia di Msac. La testimonianza di Cristian, rappresentante di Istituto, ha proposto all’assemblea alcuni spunti: rendersi disponibili a ‘dar voce’ agli studenti significa anche fidarsi degli adulti (insegnanti) che ti accompagnano e crescere nella relazione con loro. Sul tema delle relazioni non è mancato un contributo video, in particolare sul bullismo nella scuola. Tanti i racconti dei ragazzi presenti, univoco l’invito a non sopportare e tenere tutto per sé, ma è emerso come l’unica via percorribile sia la condivisione con amici e con adulti ‘fidati’.
Il pomeriggio si è concluso con una merenda e con la soddisfazione di aver creato un momento semplice, ma importante di confronto. Mi porto a casa la domanda-provocazione: ‘Qual è la scuola che vorrei?’…. bè, senz’altro è quella in cui giovani studenti, motivati, sono disposti a mettersi in gioco e a spendere un po' del loro tempo per pensare e ripensare alla loro scuola, senza delegare a specialisti e legislatori. La scuola che vorrei è quella pensata insieme da studenti, genitori e docenti.