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Ho fatto una lezione sulla fede. Ho chiesto: “Perché, secondo voi, ci sono persone che credono in Dio?”. Molte risposte hanno ruotato attorno al concetto di “bisogno”: bisogno di protezione, di aiuto e conforto, bisogno di avere risposte alle domande difficili. Anche alcuni manuali di RC rispondono allo stesso modo. Ma noi che crediamo in Dio, davvero siamo mossi da un bisogno? Davvero la fede fornisce risposte alle domande difficili?
Ecco le ultime notizie che riguardano noi IdR e provengono dalla CISL guidata, a Parma e Piacenza, dal nostro collega Federico Ghillani. Il Concorso, che molti di noi attendevano per avere finalmente la possibilità di stabilizzare il proprio ruolo professionale, è stato sospeso. Ma non è detto che sia una cattiva notizia. Infatti pare che il Ministero prenda in seria considerazione la proposta dei sindacati volta a prevedere un percorso semplificato di accesso al ruolo per quei docenti di religione Cattolica che da molti anni insegnano. Si tratterebbe di un concorso per titoli e servizio (che peraltro è già in fase di realizzazione nelle province di Trento e Bolzano).
Forse non capita a molti di trovarsi in classi esclusivamente femminili o maschili ma in certe scuole accade. Nel Liceo dove insegno, per esempio, i maschi sono pochissimi quindi le classi composte da sole ragazze non mancano. Purtroppo mi succede spesso di sentire colleghe e anche studentesse che giudicano negativamente questo fatto esclamando che “in questa classe ci vorrebbe qualche maschio e il clima sarebbe certamente migliore!” oppure “Noi ragazze siamo contorte e pettegole, se ci fosse qualche maschio in classe migliorerebbero i rapporti” e ancora: “Hai visto che nella prima che abbiamo insieme sono stati inseriti tre maschi? Meno male! Le classi di sole ragazze sono asfissianti”... E così via.
Con la bella giornata del 7 settembre a Basilicanova abbiamo ricominciato, anche come IdR, il nuovo anno scolastico. Don Cocconi, rifacendosi a Massimo Recalcati, ci ha ricordato che al cuore della didattica sta lo stile dell’insegnante e la sua capacità di “erotizzare” il rapporto con il sapere: se non siamo innamorati dell’oggetto del nostro sapere, non potremo fare innamorare di esso le nostre studentesse e i nostri studenti. E in questo affascinante compito “non è più possibile chiudersi nei limiti della propria appartenenza religiosa.
Con questo post auguriamo buone vacanze alle colleghe e ai colleghi IdR, molti già in vacanza da qualche giorno, altri ancora impegnati per assolvere a compiti di responsabilità nelle rispettive scuole. Avendo partecipato alle tre sere diocesane di formazione che erano dedicate ai giovani, avevo pensato di proporre una sintesi degli interessanti contributi presentati ma l’impresa è risultata impossibile vista la ricchezza delle riflessioni emerse. Mi limito dunque a indicare il link al sito della Diocesi di Parma attraverso il quale
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