Qualche giorno fa nella scuola dove insegno si è svolta l’assemblea di istituto per approfondire la “tematica interculturale” (così era scritto nella circolare con le disposizioni organizzative). I ragazzi e le ragazze rappresentanti di Istituto hanno deciso di gestire in totale autonomia la mattinata evitando di coinvolgere persone esperte esterne alla scuola e anche di proporre film o altri tipi di supporti video. La perplessità della dirigenza e di noi docenti era palpabile. Il tema era troppo generico, i partecipanti troppo numerosi,
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É giusto avere una “weltanshauung” antropocentrica oppure no? Quando Dio comanda: ”Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra” (Genesi 1,28) non afferma che l’essere umano è al centro della creazione e deve dominarla in quanto essere superiore? La relazione della prof.ssa Antonella Bachiorri (Università di Parma) ascoltata lunedì scorso al secondo incontro di formazione sulla Laudato sì, ha messo in discussione la legittimità dell’impostazione antropocentrica
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Fra l’educazione di genere e la violenza maschile contro le donne c’è un legame stretto, che da tempo le scienze della cultura e quelle psico-pedagogiche hanno individuato e analizzato. La questione, in estrema sintesi, sta nel tipo di maschilità egemone elaborato e trasmesso nei secoli passati e fino ad oggi: essendo fondato sull’inferiorizzazione del femminile e sulla legittimità del dominio maschile, esso ha un rapporto strutturale, di continuità, con la violenza degli uomini nei confronti delle donne: ne costituisce il terreno di coltura, il retroterra in qualche modo legittimante, l’orizzonte simbolico.
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Spesso mi sono chiesta come facessero gli europei a vivere negli anni 40 del secolo scorso vedendo sparire i loro vicini di casa ebrei, sapendo che venivano stipati in vagoni per merci e bestiame, sentendo dire che venivano rinchiusi in campi di concentramento... Come facevano a vivere senza fare niente, senza dire niente, continuando a svolgere una vita normale? Ora so la risposta. Facevano come facciamo noi. Su alcuni giornali (soprattutto Avvenire https://www.avvenire.it/attualita/pagine/corte-aja-libia )