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Nell’intervista alla TV spagnola "La Sexta" rilasciata al giornalista Jordi Evole alla fine di marzo, Papa Francesco rettifica l’affermazione sul femminismo di cui avevo parlato nel post “Caro Papa ti scrivo”.La frase che Francesco avrebbe voluto pronunciare non è che il femminismo è un machismo con la gonna ma che “il femminismo può correre il rischio di diventare un machismo con la gonna”. La correzione cambia davvero il senso della frase e non posso che rallegrarmene. Ma ciò che mi ha colpito maggiormente non è il contenuto della correzione
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Sabato 27 aprile si è spenta, all’ospedale di Vaio, Isabella Paris, docente di religione all’Istituto Comprensivo di Fontanellato, moglie di Stefano, madre di Pietro e Giacomo, collega e amica di molti di noi. Grande è il vuoto che lascia, pari solo alla pienezza di vita che ha irradiato nel tempo in cui è stata fra noi. Acuta e mai banale, ironica e autoironica, sempre solare e gentile, Isabella interrogava incessantemente il mondo, la vita, se stessa. Alle contraddizioni e ai limiti che in questa sua indagine incontrava, Isabella rispondeva con la fede e con la creatività. Sapeva dare senso alle cose, Isabella. Per questo era bello incontrarla e parlare con lei.
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In un precedente post (29.10.2018) avevo già parlato del dott. Pietro Bartolo, medico di Lampedusa. I suoi libri,” Lacrime di sale” e “Le stelle di Lampedusa” editi da Mondadori, sono davvero illuminanti. La collega Donatella Vignali mi suggerisce anche alcuni link che rimandano alla registrazione di suoi recenti interventi, il primo all’Università di Parma e il secondo a Varese. Solo nel secondo si possono vedere anche le slides a cui fa riferimento. Alcuni passaggi sono davvero forti e può essere utile ascoltare e guardare insieme alle nostre studentesse e ai nostri studenti. Perché quando parliamo di sbarchi, migrazioni, richieste di asilo...
Il giudizio di don Saottini relativo al contesto attuale assolutamente non favorevole a trovare maggioranze disposte a modificare in meglio l’impostazione concordataria, che prevede la possibilità di non avvalersi, mi è parsa del tutto condivisibile; tanto più che la Corte Costituzionale ha da tempo chiarito che per chi non si avvale vige lo “stato di non obbligo” che rende comunque inutile ogni materia alternativa definita per legge che gli alunni non potrebbero comunque essere obbligati a frequentare.