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Cara dolce Cri, sono qui a parlare di te…e vorrei comunicare a tutti i colleghi che persona meravigliosa sei stata: una donna straordinaria che ha saputo trasmettere amore e umiltà. Come tanti, io non sapevo nulla della tua malattia: hai portato da sola la tua Croce con vera signorilità e questo mi ha fatto capire tanto di te, di quanto sei bella. Direi che è stata unica la dignità con la quale hai affrontato il tuo dolore, straordinario il coraggio che hai dimostrato vivendo nel silenzio…. per non disturbare…. questo è amore!
Il brano del vangelo che racconta della donna siro-fenicia alle prese con Gesù (Marco 7,24-31) non mi è mai piaciuto. Questo Gesù duro ed escludente mi respingeva. E non avevo tutti i torti! Ma dopo avere ascoltato la spiegazione che la teologa e collega Silvia Zanconato ne ha dato, ho capito e visto nel brano ciò che non avevo capito e visto. Riporto di seguito ciò che la Prof.ssa Zanconato ha detto a una iniziativa dell’associazione "Donne per la Chiesa" di qualche settimana fa. Si tratta dei miei appunti,
Con un paio di classi del liceo in cui insegno, ho partecipato nei giorni scorsi a una iniziativa nell’ambito del progetto europeo TIP (Theatre Tools for Islamophobia Prevention). Si è trattato di una mattinata (ospiti dei Missionari Saveriani) nella quale un folto gruppo di ragazze e ragazzi ha potuto sperimentare la metodologia del Teatro Forum per ragionare sulla questione dell'islamofobia. Il Teatro Forum è una forma del più ampio Teatro dell’oppresso e mette in scena situazioni problematiche
Nelle mie classi terze liceo stavo per iniziare la batteria di lezioni sulle chiese cristiane. Di solito parto con un confronto sul significato della parola “chiesa”, poi chiedo se pensano che la chiesa nasca da una precisa volontà di Gesù o da un’esigenza organizzativa di chi aveva accolto il suo messaggio.... ecc.ecc. Arrivo poi a elencare le principali chiese cristiane per sottolinearne elementi comuni e differenze. Ma con il tragico scoppio della guerra in Ucraina ho cambiato programma.
Aisha e Zahira (nomi di fantasia) sono due ragazze musulmane che frequentano il liceo nel quale insegno. Si tratta di due mie “non alunne” nel senso che fanno parte del numeroso gruppo che, in una delle mie classi, non si avvale dell’IRC. In questa classe stiamo parlando di Islam e qualcuno ha proposto di invitare le due compagne nell’ora di religione perché ci raccontassero il loto modo di vivere la fede in Dio. Hanno accettato ed è stato un bell’incontro. Le ragazze frequentano un centro islamico
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