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Immagino di non essere l’unica a utilizzare spesso, durante le lezioni di Religione, la parola “Chiesa”. Ma è una parola che dovremmo probabilmente usare con particolare attenzione. Che cosa intendiamo, infatti, quando parliamo di Chiesa? Le comunità dei credenti in Cristo? La gerarchia ecclesiastica? La Chiesa cattolica? Dobbiamo prestare grande attenzione ai vari significati che attribuiamo a questo termine cercando di evitare almeno due errori che a mio parere sono piuttosto frequenti:
Uno dei temi su cui oggi le ragazze e i ragazzi che educhiamo sono più sensibili, è quello dell’omosessualità. Rispetto a qualche decennio fa, ho osservato un cambiamento notevole di mentalità: da un atteggiamento problematico, di accettazione solo parziale del comportamento omosessuale, a uno molto tranquillo, privo di qualunque remora nel riconoscere la piena dignità dei legami affettivi tra persone dello stesso sesso. E una delle critiche che più spesso viene rivolta “alla chiesa” è proprio
Nei giorni scorsi, per iniziativa della Commissione Formazione IRC ci siamo incontrati per scambiarci le esperienze riguardanti la nuova disciplina di Educazione Civica. Generalmente dalle colleghe e dai colleghi presenti (scuole secondarie di 1 e 2 grado) sono venute testimonianze positive: l’IRC ha potuto quasi ovunque contribuire alla realizzazione del percorso di Educazione Civica. Qualcuno di noi è anche nelle Commissioni dei vari Istituti che devono definire in modo sempre più preciso e organizzato il curricolo.
“Su una scala da uno a dieci, con dieci a significare il massimo livello di razzismo, il campione di evangelici bianchi raggiungeva il punteggio di otto mentre cattolici e protestanti di principale tradizione arrivavano a sette. Invece i cittadini senza affiliazione religiosa si fermavano a livello di quattro”. È il risultato di una recente ricerca svolta dal Public religion research Institute di Washington diretto da Robert P. Jones, di fede cristiana battista. Si tratta indubbiamente di un dato sconcertante frutto di un enorme
Da moltissimi anni io non adotto manuali scolastici di Religione. Non mi servono. Però anche quest’anno alcune case editrici me ne hanno forniti e ho dato un’occhiata. Mi ha colpito particolarmente il testo di Andrea Porcarelli e Nicoletta Marotti “Come un vento leggero” (ed. SEI). Cinquecento pagine che raccontano un mondo di uomini visto dal punto di vista degli uomini, in cui decine e decine di uomini vengono citati come pensatori, artisti, biblisti, teologi, scienziati, letterati, eretici, leader religiosi, re e imperatori...
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