Cara dolce Cri, sono qui a parlare di te…e vorrei comunicare a tutti i colleghi che persona meravigliosa sei stata: una donna straordinaria che ha saputo trasmettere amore e umiltà. Come tanti, io non sapevo nulla della tua malattia: hai portato da sola la tua Croce con vera signorilità e questo mi ha fatto capire tanto di te, di quanto sei bella. Direi che è stata unica la dignità con la quale hai affrontato il tuo dolore, straordinario il coraggio che hai dimostrato vivendo nel silenzio…. per non disturbare…. questo è amore!
Oggi tutti noi ti abbiamo conosciuta più a fondo, abbiamo visto come solo un grande cuore possa soffrire così tanto in totale riservatezza, portando il grande fardello di lasciare un marito, una famiglia che ti adorava ma soprattutto un figlio quindicenne che era la luce dei tuoi occhi.
Fino a ieri davo per scontato che saremmo state assieme per molti anni, da vecchie colleghe ed amiche che siamo diventate, ero convinta che avremmo continuato a vederci a Messa, in giro per il paese, a fare colazione al bar…
Ricordo con affetto le lunghe telefonate sui problemi della scuola, su questo benedetto concorso che non esce mai e che non ti ha dato la soddisfazione professionale che meritavi, ma che non ti ha impedito di dimostrare il tuo valore nel dare sempre tutta te stessa in ogni cosa che facevi.
Grazie del tuo lavoro con i ragazzi in parrocchia, Grazie di essere stata un’ottima maestra attenta e premurosa, Grazie di essere stata una collega speciale e gentile che sapeva portare il sorriso in ogni dove. Grazie di essere stata un esempio per tutti noi!
Quel tempo purtroppo è passato, e mi ritrovo qui a pensarti e a scriverti, ma voglio immaginarti tra gli angeli in festa, in mezzo ai fiori che amavi tanto e a sapere che lì tu stia bene magari in un bel prato, su una piccola montagna, ad insegnare ai bambini ad amare.
Un grande abbraccio grande… tua Cristina