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Su Avvenire sono state pubblicate alcune lettere che replicano all'intervento delle IdR di Parma di cui ai precedenti post. La riflessione del collega Cassinotti è pacata e gentile. Mi pare però che si parlino due lingue diverse. Quella del collega Bollin avanza una proposta meno radicale...Buona lettura!
PS I testi che ci interessano sono in mezzo ad altri. Non sono riuscita ad eliminare le lettere che non riguardano il nostro tema...
Il 26 luglio scorso è stato pubbliocato su Avvenire, a pagina 2, l'intervento che avevo postato sul blog con il titolo "IRC: per guardare avanti". Il Direttore lo ha valorizzato collocandolo nella rubrica Scripta Manent. Non so se ci saranno reazioni (per ora no) ma il fatto che sia stato pubbicato senza commenti critici significa - forse - che non c'è totale disaccordo sulla prospettiva che le firmatarie hanno immaginato. E' già un risultato positivo.
“In queste ultime settimane si è riaperto su Avvenire il dibattito sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) nella scuola italiana. Crediamo che su questo tema sia importante fare sentire anche una voce da parte di chi questa disciplina la insegna”. Inizia così l’intervento che 11 IdR di Parma hanno inviato nei giorni scorsi ad Avvenire. “Noi riteniamo” continuano “che il quadro giuridico in cui è collocato oggi l’IRC sia inadeguato.
Questo articolo è stato pubblicato su Vita Nuova e racconta l'interessante progetto promosso dalla nostra collega Rosa Sorrentino. Grazie a Laura Caffagnini e al settimanale della Diocesi per la gentile concessione.
Canzoni — di Vasco Rossi, Jovanotti, Alex Britti, The Sun, Maitre Gims —, parole — amicizia, amore, felicità — e tanto entusiasmo hanno tessuto la trama di una giornata particolare di scuola per ragazze e ragazzi della secondaria di primo grado “Luigi Malerba” di Fornovo, dal titolo: “Religioni in dialogo. Una strada possibile per giovani e adulti”.
Il suo nome è Maria ma tutti la conosciamo come Grazia. Sto parlando della nostra collega Grazia Ollari che ha scritto un libro sul Burundi e sul suo legame con questo martoriato Paese. Ho voluto scrivere questo post prima ancora di aprirlo perché spero di invogliare anche altri ad acquistarlo e leggerlo. Si intitola “Burundi, la terra del dolore e del silenzio”, Infinito edizioni. E’ stato presentato qualche giorno fa presso la sala Buzzi della parrocchia del Corpus Domini di fronte a un numerosissimo pubblico. Sono intervenuti, oltre all’autrice, il sociologo Marco Deriu e l’economista burundese Jean Claude Midende. Ha condotto la serata la sociologa Chiara Marchetti.
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