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In merito al Convegno "Bibbia, cultura e scuola" (23 marzo 2016) al Liceo Bertolucci segnalo un articolo reperibile in rete: "La Bibbia vietata ai cristiani: verità e luoghi comuni" per precisare alcune affermazioni della relatrice Marinella Perroni, in particolare il discorso sulle Bibbie in lingua volgare proibite dalla Chiesa Romana. Se è vero che Papa Paolo IV aveva istituito l'Indice dei libri proibiti (1559), nel quale erano vietate ben 45 versioni della Bibbia in lingua volgare (perchè, non bisogna tacerlo, tradotte da autori sospetti o anonimi), è altrettanto vero che la lettura di Bibbie in lingua volgare (seppure permessa solo su licenza del Sant'Uffizio e su autorizzazione del Vescovo locale), in particolare della “Vulgata”, non fu mai vietata.
Abbiamo partecipato in quattro IdR di Parma (Daniela Cugini, Daniela Giroldini, Paola Ugolotti e Monica Vezzani) al corso di formazione regionale IRC che aveva come argomento “Lo sviluppo dell’affettività. Un approccio pedagogico-didattico”. Il corso si è tenuto a Pennabilli (diocesi di San Marino) il 7-8 aprile scorso e aveva come obiettivi:
- riflettere sull’identità dell’uomo post-moderno immerso in un contesto sociale globalizzato confrontando il dato storico con il fondamento biblico dell’antropologia cristiana;
L’argomento è stato sviluppato in una interessante relazione tenuta dalla dott.ssa Rita Torti al recente collegio IdR. Uno dei concetti chiave espressi mi pare si possa rendere in questo modo: se analizziamo le immagini del femminile di cui è ricca l’iconografia religiosa, scopriamo che la maggior parte di esse ci dicono molto di più sul pensiero degli uomini che le hanno prodotte o commissionate che sulla realtà effettiva delle donne.
Come annunciato nel post precedente, oggi propongo un’intervista a Guido Campanini che è intervento al Convegno di Torino, organizzato dal centro studi Calamandreisull’insegnamento religioso nella scuola. Campanini ha scritto diversi articoli sull’argomento e il suo punto di vista è particolarmente interessante sia perché è Dirigente scolastico sia perché ha iniziato la carriera di insegnante come IdR.
A Torino tu hai affermato con molta decisone che l’IRC come è oggi non funzione più, anzi è svantaggioso, se non dannoso, per tutti. È un giudizio molto forte. Come lo motivi?
Si è svolto sabato 2 aprile a Torino un interessante Convegno dal titolo L’insegnamento della materia ”storia delle religioni e del libero pensiero” nella scuola. Promotori: Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica "Piero Calamandrei" in collaborazione con Associazione XXXI Ottobre, Università degli studi di Torino, Università Ca' Foscari Venezia, Consorzio IERS, Fondazione Benvenuti in Italia, UVA – Universolaltro. Il prof. Gian Enrico Rusconi che ha presieduto il Convegno, così ne ha esplicitato il senso: “E’ tempo che il dibattito sull’insegnamento delle religioni nella scuola pubblica faccia un salto di qualità sul piano operativo.
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