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“In queste ultime settimane si è riaperto su Avvenire il dibattito sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) nella scuola italiana. Crediamo che su questo tema sia importante fare sentire anche una voce da parte di chi questa disciplina la insegna”. Inizia così l’intervento che 11 IdR di Parma hanno inviato nei giorni scorsi ad Avvenire. “Noi riteniamo” continuano “che il quadro giuridico in cui è collocato oggi l’IRC sia inadeguato.
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Questo articolo è stato pubblicato su Vita Nuova e racconta l'interessante progetto promosso dalla nostra collega Rosa Sorrentino. Grazie a Laura Caffagnini e al settimanale della Diocesi per la gentile concessione.
Canzoni — di Vasco Rossi, Jovanotti, Alex Britti, The Sun, Maitre Gims —, parole — amicizia, amore, felicità — e tanto entusiasmo hanno tessuto la trama di una giornata particolare di scuola per ragazze e ragazzi della secondaria di primo grado “Luigi Malerba” di Fornovo, dal titolo: “Religioni in dialogo. Una strada possibile per giovani e adulti”.
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Il suo nome è Maria ma tutti la conosciamo come Grazia. Sto parlando della nostra collega Grazia Ollari che ha scritto un libro sul Burundi e sul suo legame con questo martoriato Paese. Ho voluto scrivere questo post prima ancora di aprirlo perché spero di invogliare anche altri ad acquistarlo e leggerlo. Si intitola “Burundi, la terra del dolore e del silenzio”, Infinito edizioni. E’ stato presentato qualche giorno fa presso la sala Buzzi della parrocchia del Corpus Domini di fronte a un numerosissimo pubblico. Sono intervenuti, oltre all’autrice, il sociologo Marco Deriu e l’economista burundese Jean Claude Midende. Ha condotto la serata la sociologa Chiara Marchetti.
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In merito al Convegno "Bibbia, cultura e scuola" (23 marzo 2016) al Liceo Bertolucci segnalo un articolo reperibile in rete: "La Bibbia vietata ai cristiani: verità e luoghi comuni" per precisare alcune affermazioni della relatrice Marinella Perroni, in particolare il discorso sulle Bibbie in lingua volgare proibite dalla Chiesa Romana. Se è vero che Papa Paolo IV aveva istituito l'Indice dei libri proibiti (1559), nel quale erano vietate ben 45 versioni della Bibbia in lingua volgare (perchè, non bisogna tacerlo, tradotte da autori sospetti o anonimi), è altrettanto vero che la lettura di Bibbie in lingua volgare (seppure permessa solo su licenza del Sant'Uffizio e su autorizzazione del Vescovo locale), in particolare della “Vulgata”, non fu mai vietata.