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Usare bene le parole è molto importante. Le parole non descrivono la realtà così com’è, la modificano, non servono a esprimere una cultura, la creano. Ci sono alcune parole che si usano spesso quando ci si riferisce a realtà religiose che, a mio parere andrebbero purificate. Prendiamo ad esempio la parola “Chiesa”. Molto spesso questa parola viene utilizzata come sinonimo di “gerarchia ecclesiastica” o di “magistero ecclesiale”. Per esempio ci si aspetta di leggere la storia della Chiesa nel XX secolo e poi ci si trova di fronte alla storia del pensiero e delle decisioni dei Papi. Oppure si afferma che “la Chiesa” ha preso posizione per l'accoglienza dei migranti ma poi si scopre che molti
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Nel recente incontro di formazione idr abbiamo parlato di competenze. Ci ha aiutato Aluisi Tosolini che è dirigente scolastico del liceo Bertolucci ma che ha iniziato la sua carriera scolastica proprio come insegnante di Religione. Il titolo della relazione citava la “scuola delle competenze” ma il prof. Tosolini ha sostenuto che la scuola di oggi non è affatto la scuola delle competenze perché, salvo alcuni cambiamenti, resta una scuola ancora basata sulle conoscenze e sulla preoccupazione di svolgere “il programma”. Non è una scuola delle competenze anche perché non si è ancora trovato un modo sensato per valutare le competenze (sulle quali più o meno sporadicamente si lavora),
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"Da alcuni giorni tramite i costanti contatti tenuti dalla segreteria nazionale CISL Scuola e ultimamente anche da indiscrezioni giornalistiche, è giunta la conferma della possibile imminente presentazione presso la VII Commissione del Senato, ad opera del Sen. Mario Pittoni che ne funge da coordinatore, del disegno di legge sul reclutamento degli IdR che vorrebbe dare risposta alle richieste presentate unitariamente dalle nostre oo.ss. in occasione dell’incontro sulla materia tenutosi lo scorso 18 settembre presso il MIUR, a seguito del quale era stata inviata la lettera di sollecito al Capo Gabinetto del ministero affinché i nodi della questione fossero affrontati con urgenza per raggiungere la stabilizzazione più ampia possibile anche del personale insegnante di religione in coerenza con le analoghe iniziative adottate per altri insegnamenti sulla scorta del recente Decreto “Dignità”.
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“We care education - competenze socio affettive, cognitive, etiche”. Questo il titolo del corso di aggiornamento residenziale a Loppiano al quale la sottoscritta e Daria Jacopozzi hanno partecipato nel weekend 9-11 novembre. È stata veramente una bella esperienza, molto intensa e professionalmente arricchente. Si è cercato davvero di mettere in funzione “la testa, il cuore e le mani” secondo una indicazione di Francesco citata da Piero Coda Preside dell’Istituto Universitario Sophia, organizzatore dell’iniziativa. Dopo gli interventi di quest’ultimo e di Michele De Beni (direttore del corso) le relazioni iniziali hanno affrontato l’educazione secondo il principio di realtà (Bruzzone) di responsabilità (Mortari) di speranza (Gaudiano).