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Letizia Tomassone, pastora valdese di Firenze, coordinatrice dei corsi di studi femministi e di genere presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma e membro attivo del dialogo interreligioso in Italia, ha tenuto alla Fondazione San Carlo di Modena una conferenza sul ruolo della donna nelle tradizioni riformate. La tesi di fondo è che la donna sia stata valorizzata dalla Riforma protestante dall’affermazione teologica del sacerdozio universale.Tale tesi aprì uno spiraglio nel quale le donne si inserirono attivamente, pur non riuscendo ad accedere alla predicazione ed alla guida delle comunità, ma percorrendo sentieri tortuosi per emergere in una Chiesa che continuava a tenerle “sulla soglia”.
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Un gruppo di studenti, qualche insegnante, un genitore; questi gli attori-protagonisti della scuola, invitati a riflettere e confrontarsi su temi importanti come la partecipazione, l’alternanza scuola lavoro, le relazioni all’interno della scuola stessa. Il gruppo Msac di Parma ha organizzato nel pomeriggio di sabato 27 febbraio l’incontro “C’è bisogno di scuola”: lo stimolo è venuto principalmente dagli imminenti CIPS (Campi Interregionali Per Studenti), che si svolgeranno nella prima metà di marzo in tutta Italia. Ogni gruppo territoriale è chiamato a portare un contributo di idee, pensieri e percorsi sulla scuola com’è e soprattutto sulla scuola che vorremmo. A Parma ci siamo subito chiesti a chi rivolgere la domanda: ‘Tu che scuola vorresti?’
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Credo che a molti di noi, la settimana dopo il 4 marzo, gli studenti abbiano chiesto di parlare dei risultati elettorali. Le elezioni erano generalmente molto sentite e questo è un dato positivo. L’interesse dei giovani probabilmente è stato determinato anche dalla presenza sulla scena politica del Movimento 5 Stelle che si presenta a loro con modalità e linguaggio nuovi e sicuramente accattivanti.
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Valutare che cosa, come, in quale contesto? Queste le domande che ci siamo posti come IdR al recente incontro di aggiornamento che ha coinvolto docenti delle secondarie di primo e secondo grado. Il contesto è stato descritto dall’introduzione svolta da Carla Mantelli e integrata dagli interventi successivi. L’elemento forse più rilevante è che la nostra valutazione esclude, per legge, voti ed esami. Questo è un elemento decisamente discriminante per molti aspetti ma, nello stesso tempo, è spesso vissuto come una grande opportunità per dare importanza alla relazione educativa piuttosto che alle prestazioni.