Bisogna riconoscere che la nostra Commissione Formazione sta lavorando bene. Anche alla fine di quest’anno scolastico, nell’ultima occasione di aggiornamento, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci condividendo fatiche, soddisfazioni, dubbi. E una gustosa cena servita da due volenterosi uomini! Il relatore, don Luca Balugani, docente di Psicologia dello Sviluppo, ha raccolto le nostre sollecitazioni e, pur non soffermandosi su ciascuna di esse, ci ha proposto alcuni

atteggiamenti e dato alcune indicazioni molto utili per trovare noi (o almeno cercare) tutte le risposte.

Quindi un grazie alla Commissione Formazione e anche un grazie a Liliana Castagneti e Monica Nizzoli che iniziano una nuova vita: Liliana in pensione dopo decenni di onorato servizio al Liceo Ulivi e Monica in una nuova città (Cesena) a continuare il lavoro di IdR. Le abbiamo salutate nella commozione generale.

Tra le domande emerse non poteva mancare quella sull’uso dei cellulari che occupano ormai gran parte del tempo e della mente di ragazze e ragazzi fin dalla scuola primaria. Non sappiamo ancora molto sugli effetti a lungo termine dell’uso del cellulare sullo sviluppo delle persone, ha detto don Balugani, ma sappiamo che, nell’infanzia, il pensiero è concreto e quindi è sempre forte il bisogno di giochi simbolici, di ruolo, con oggetti che cambiano scopo…Certamente non possiamo privare i bambin di questa dimensione. Ma è anche inutile impedire di usare uno strumento che comunque è di uso quotidiano: cerchiamo di insegnare a usarlo bene!

Il rapporto con le famiglie è un altro tema uscito e qui don Balugani ha cercato di tranquillizzarci: noi insegnanti non possiamo e non dobbiamo farci carico dei problemi delle famiglie. Se due genitori “non sanno più cosa fare con il proprio figlio”, solo loro stessi possono cercare una via d’uscita. E non è detto che il ricorso a professionisti sia utile. Quanto meno non possiamo illuderci che il ricorso a professionisti risolva automaticamente i problemi. Certo, potrebbe essere utile per noi dedicare una parte della nostra formazione alla relazione d’aiuto. Potremmo essere più preparati quando ci viene chiesto aiuto, anche solo per sapere dire serenamente: “Io non ci posso fare niente!”

Terza questione affrontata: l’aggressività, nell’infanzia e nell’adolescenza, che a volte sfocia in violenza. Lo strumento fondamentale che ha l’insegnante per affrontare situazioni di questo genere sono le parole. Tramite esse noi possiamo restituire al bambino o all’adolescente ciò che lui/lei esprime attraverso gesti e atteggiamenti aggressivi. È importante che noi ci dotiamo dello “scudo di Atena” che ci aiuta a non diventare aggressivi a nostra volta per rispondere all’aggressività. Quando siamo alle prese con comportamenti aggressivi, siamo innanzitutto noi a vivere un disagio che dobbiamo riconoscere: è su questo che dobbiamo agire e che ci deve spingere a cambiare per trovare il modo di affrontare situazioni difficili.

Don Balugani ha anche osservato che ciò che educa non è il singolo insegnante ma “lo spirito della scuola”, quell’insieme di elementi costituiti dalla “nomea” della scuola, l’organizzazione, l’ambiente, il clima relazionale, le regole…il contesto, insomma. Credo che sarebbe molto utile analizzare ed esplicitare lo “spirito” della scuola nella quale insegniamo. Per valorizzare i punti di forza e provare a modificarne i punti di debolezza. Ovviamente è una cosa da fare tutti insieme, docenti, studenti, personale non docente, famiglie.

Da ultimo, visto che anche noi a volte cadiamo nella tentazione di pensare che i ragazzi siano sempre più difficili, che le famiglie siano sempre più fragili, che la scuola sia sempre più caotica… insomma, che le cose vadano sempre peggio…, il nostro relatore ha voluto rassicurarci. Non è vero che tutto peggiori, è vero invece che ogni epoca si trova spiazzata di fronte al nuovo che emerge e di fronte al quale non si hanno strumenti pronti per agire. È sempre stato così e sarà sempre così. Non c’è nessuna età dell’oro dietro di noi ma situazioni sempre nuove di fronte a noi. Sta qui la fatica ma anche la bellezza del nostro mestiere che, ne sono convinta, è comunque il mestiere più bello del mondo!

E se sotto l’ombrellone volete divertirvi, questi i testi suggeriti da don Balugani:

Giuseppe Nicolodi, La risposta della scuola al disagio educativo, Erickson

Felice Carugati, Prima lezione di Psicologia dell’Educazione, Laterza

Carla Mantelli