Il 23 febbraio si è svolto il secondo incontro formativo della Diocesi di Parma, per approfondire le conoscenze, arricchire la didattica, scambiare le buone pratiche. La Scuola primaria si è concentrata sul tema "Conoscere le chiese cristiane a Parma", invitando due esperti relatori: Laura Caffagnini, responsabile Sae - Gruppo di Parma e don Raffaele Mazzolini, del Consiglio delle Chiese cristiane di Parma.

E' stato don Raffaele ad introdurre l'argomento con un breve excursus storico sulla Chiesa di Parma, su come si è formata attraverso l'arrivo di persone credenti che spontaneamente si sono riunite in comunità: comunità che hanno avuto radici ebraiche e che poi hanno accolto, nel corso dei decenni, persone di tante diverse lingue e culture. Questa caratteristica multiculturale si ritrova anche nella storia delle comunità del nostro territorio e si è riscoperta, nel corso dei secoli, anche nel rapporto con le altre Chiese. Il legame con il popolo di Israele è dunque profondo, anche se nel corso della storia i rapporti non sono stati facili. Ma la Chiesa cattolica ha avuto anche un forte condizionamento sociale: l'organizzazione interna è stata condizionata dalle forme di potere delle società civili. Si intravedono una forma gerarchica e un'espansione a macchia d'olio a partire dalle città verso i territori circostanti.

Le altre Chiese che sono subentrate hanno realtà diverse, perchè si trovano in condizioni di minoranza e non sempre hanno raggiunto un riconoscimento da parte dello Stato. Visioni diverse spesso si sono risolte con scomuniche da parte della Chiesa Cattolica che sentiva il rischio di perdere la propria identità. Ma occorre riflettere sulla Chiesa, sulla sua immagine e sul suo ruolo nell'opera di Dio e sentire che, se si vuole essere in dialogo con il mondo contemporaneo, non può essere eliminato il dialogo con queste altre comunità. Anzi la diversità può essere un'occasione per scoprire ciò che ci accomuna.

Esistono molte figure che nel tempo hanno cercato di costruire relazioni senza fare differenze tra le persone. Forse attualmente si sta cercando un cammino di vicinanza, ma bastano anche poche espressioni e gesti particolari di intolleranza, che tornano tensioni e contrapposizioni. Come si può leggere questa storia criticamente o con una intelligenza di fede? Anzitutto tenendo presente che la Chiesa è una realtà di comunità prima di tutto. Ma se sono solo le persone singole a incontrarsi e cercare unità, come possono essere i responsabili o gli intellettuali, il cammino non sarà completato; occorre invece che tutta la comunità sia coinvolta. Esistono diversi strumenti per accompagnare il cammino: documenti conciliari, encicliche, il modo di porsi dei Papi nella storia.

Ha preso poi la parola Laura Caffagnini delineando una mappatura delle Chiese presenti a Parma, racchiudendole in tre macro insiemi: la Chiesa cattolica romana, le Chiese della Riforma e le Chiese ortodosse. Due organi sono stati molto importanti per sviluppare e condurre il dialogo ecumenico nel corso della storia:

- il Consiglio delle Chiese Cristiane di Parma: fondato nel 2004, ma frutto di una collaborazione di decenni che ha inizio negli anni 70, nato per promuovere attività comuni ed ecumeniche, far conoscere le chiese, i loro documenti e promuovere attività di pace;

- il SAE, Segretariato Attività Ecumeniche, un'associazione nazionale di laici e laiche che promuove il dialogo a partire dall'Ebraismo.

In calendario, diversi sono gli appuntamenti che promuovono una reciproca conoscenza. Se ne ricordano alcuni:

- la Settimana di preghiera per unità dei cristiani, tutti gli anni in Gennaio;

- la giornata ecumenica per la salvaguardia del creato, in Settembre;

- le esibizioni del Coro ecumenico, grande veicolo di conoscenza specialmente tra i giovani;

- il Laboratorio di danza ebraica, però ecumenico, perchè preparato da cattolici e avventisti, preceduti da letture della Bibbia;

- la giornata mondiale di preghiera, dai Saveriani, il 1 marzo;

- il Festival della Pace, il 27 settembre.

Sono state poi presentate alcune fotografie che rendicontano le attività ecumeniche svolte in questi anni e sono state citati nomi e indirizzi di molte Chiese e comunità presenti a Parma (per una più ampia ed esaustiva trattazione si rimanda alla Bibliografia).

Sono stati inoltre elencati quelli che potrebbero essere gli aspetti ecumenici essenziali per promuovere un dialogo tra le Chiese:

- sottolineare l'importanza di alimentare fiducia e rispetto reciproco;

- far scoprire i doni dell'altro e dell'altra;

- promuovere la convivialità delle differenze;

- favorire la conoscenze dell'unità in Cristo, ribadendo che Gesù era Ebreo;

- stimolare la conoscenza reciproca e favorire l'accettazione della reciproca singolarità.

Alcune metodologie che si potrebbero adottare sono infine:

- realizzare interviste tra persone di Chiese diverse;

- portare i nonni a scuola (per spiegare come si viveva la religione nel paese di origine);

- conoscere le Tradizioni diverse, in particolare le Feste;

- conoscere le Preghiere comuni tra i cristiani;

- fare un confronto tra i Sacramenti: quali sono in comune e quali si differenziano;

- conoscere come si celebra la Santa cena eucaristica nelle diverse Chiese;

- conoscere come si svolge la formazione nelle diverse chiese;

- conoscere i canti, le danze, i giochi e i gruppi scout;

- scoprire e visitare i luoghi di culto.

Agli interventi sono seguite alcune domande da parte degli IdR presenti e alle 19.15 si è concluso l'incontro.

Valentina Ambrogi

Bibliografia:

L.Caffagnini, Ecumenismo e dialogo nel postconcilio, in AAVV, Concilio
e post Concilio a Parma, MUP Editore, 2018
L. Caffagnini, “L’arcipelago formativo evangelico”, in Chiesa in
Italia 2020, Annale Il Regno, 2020
L.Caffagnini, Il riepilogo della creazione, in Rut e le altre, La
Bibbia al femminile, a cura di Dino Dozzi, EDB, 2013
A.Tosolini-L.Soliani-L.Caffagnini, Parma multietnica. Alla scoperta
dei nuovi mondi della città. Guida alla città multietnica,Gabrielli
Editore, 2002