“Loda spesso di cuore i tuoi allievi e vedrai miracoli”. L’amica e collega Daria Jacopozzi nei giorni scorsi mi ha inviato questa frase che mi è piaciuta molto. In realtà spesso il mio istinto è quello di prenderle a sberle le mie allieve...non tanto perchè mi diano risposte sbagliate o facciano affermazioni sciocche. Più che altro perché mi appaiono passive e rassegnate di fronte alla realtà, senza sogni. Eppure questa frase è molto vera. E darsi l’obbiettivo di lodare le nostre allieve e i nostri allievi aiuta a valorizzare il tanto di bello che esprimono.
Per esempio qualche giorno fa parlavo della Bibbia in una classe prima liceo. Mi confrontavo con loro sulle informazioni che abbiamo a proposito degli autori dei testi biblici e a un certo punto ho chiesto: “Ma oltre agli autori di cui abbiamo parlato, per chi crede, c’è qualcun altro che c’entra con la formazione dei testi sacri. Chi è secondo voi?” Volevo parlare della Bibbia come testo ispirato quindi la risposta giusta era “Dio”. Ma una ragazza, Sofia, ha detto: “Noi!”. Nella formazione dei testi sacri c’entriamo noi. Che magnifica risposta! Non so se la mia alunna aveva riflettuto sulla portata di questa ipotesi, probabilmente no, può anche darsi che non avesse capito bene la domanda. Eppure le ho detto che la sua era una risposta molto interessante e che aveva molto di vero. Infatti la Bibbia non è un testo che serve ad arricchire la biblioteca o la nostra cultura. E’ un libro che ha senso solo se riesce a coinvolgere chi legge nella relazione che Dio ha stabilito con Israele e che Gesù ha allargato a tutti coloro che sono disposti ad ascoltarlo. La Bibbia dice qualcosa al mondo se i credenti la fanno vivere nel mondo, se continuano a scriverla con la propria vita, una vita che manifesta di svolgersi alla presenza del Signore.
E’ vero dunque, c’entriamo anche noi con la scrittura dei testi biblici. Brava Sofia!