Nei giorni scorsi il SAE di Parma ha voluto ricordare Onelia Ravasini (1929-2018) a un anno dalla morte. Molti di noi l’hanno conosciuta per il suo impegno infaticabile a favore del dialogo ecumenico e interreligioso. Durante l’incontro che si è tenuto presso il salone “Carlo Buzzi” della parrocchia del Corpus Domini, hanno parlato molte e molti testimoni che hanno condiviso con Onelia un pezzo di strada. Non faccio nomi perché dimenticherei qualcuno ma desidero ricordare alcune cose belle che sono state dette di lei. Un suo ex alunno (ora anziano) che riuscì a farsi sospendere più volte e per lunghi periodi dalla frequenza scolastica
ha ricordato come Onelia fosse andata a casa sua per organizzargli lezioni private che gli avrebbero consentito di non perdere l’anno. E come un’altra volta, in un momento di particolare difficoltà economica per la sua famiglia (sempre di questo “allora ragazzo”) Onelia regalò una significativa somma di denaro per aiutarli. “Per me che ero un rivoluzionario” ha concluso il testimone “Onelia ha rappresentato la rivoluzione del bene”..
Una giovane donna ha raccontato con voce rotta dalla commozione che a 14 anni era arrivata in Italia da poco e, un po’ per caso, aveva scelto di frequentare un istituto tecnico. Al secondo anno però si era resa conto che avrebbe voluto fare il liceo scientifico e così trovò in Onelia un aiuto fondamentale perché fu lei a prepararla nelle materie che doveva studiare ex novo per passare alla nuova scuola. Le lezioni erano gratuite e anche la fiducia e l’incoraggiamento che Onelia sapeva infondere a questa sua improvvisata allieva.
Un’altra volta prestò l’auto a una signora che doveva andare a prendere una parente in ... Macedonia! Finanziava regolarmente la partecipazione di giovani alle settimane di studio del SAE e Camaldoli e si preoccupava molto che seminaristi e preti crescessero nella coscienza ecumenica. Partecipava regolarmente con altre donne cattoliche al gruppo di studio biblico promosso dall’allora pastore della chiesa metodista di Parma, Massimo Aquilante. Qualcuno l’ha definita la “levatrice” della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che anche nella nostra città si tiene ogni anno dal 18 al 25 gennaio.
E’ evidente che il suo impegno per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso non era vissuto come una esigenza di tipo intellettuale ma come una delle logiche conseguenze del suo essere cristiana, una “vera cristiana” come è stato detto da qualcuno: ogni sua scelta, ogni suo gesto erano dettate dalla fedeltà al Vangelo.
Rappresentanti di confessioni cristiane diverse e anche di religioni diverse hanno testimoniato la sua capacità di intessere, con semplicità e autorevolezza insieme, relazioni personali che hanno nutrito e reso concreto il dialogo tra diverse esperienze religiose nella nostra città.
Onelia e altre donne come Ada Spritzman, Maria Grazia Sbaffi, Paola Cavazzini, Giovanna Passalacqua, Annalena Ballarini... sono state i pilastri dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso a Parma. Senza di loro quanto più povera sarebbe stata e sarebbe la nostra Chiesa!